Martedì passato sono iniziati i lavori nella centrale nucleare di Fukushima, lo scopo prefissato è quello di iniettare azoto nel vaso di contenimento del reattore n°2, in modo da evitare possibili esplosioni.
Il problema è nel reattore n°3. La TEPCO in questo senso ha fatto pochi progressi, infatti il lavoro di preparazione necessario ad iniettare l’azoto è ostacolato da un alto livello di radiazioni all’interno della strutta.
Inoltre, secondo Fox News, gli Stati Uniti, a causa dei flussi d’aria delle correnti a getto che attraversano l’Oceano Pacifico, stanno ricevendo quantità costanti di radiazioni proveniente da Fukushima.
In seguito a delle analisi, sono state rilevate tracce di isotopi radioattivi della centrale di Fukushima nel latte, frutta e verdura.
Secondo altri test, l’acqua potabile, in alcuni comuni degli Stati Uniti, mostra tracce di contaminazione radioattiva.
Secondo Fox News, i media sembrano prestare poca attenzione a questa notizie, come se il problema riguardasse solo il Giappone.
Alcuni ricercatori, tra cui i medici che hanno fornito assistenza medica ai sopravvissuti della bomba atomica, hanno confermato che i residenti del villaggio di Litate e della città di Kawamata sono stati sottoposti a più di 3 millisievert all’ora per due mesi.
Litate si trova a circa 30 Km dal reattore n°1 di Fukushima, mentre Kawamata a 40 Km.
Qui, all’inizio e alla fine di Maggio, sono stati prelevati dei campioni di urina a persone tra i 4 e i 77 anni. In entrambi i casi è stata rilevata la presenza di cesio radioattivo, mentre nelle urine di 15 persone la quantità di radiazioni è di circa 3,2 millisievert all’ora.
La TEPCO fa sapere che i livelli di radiazione nel reattore n°2 sono aumentati bruscamente.
Secondo gli esperti, l’aumento improvviso di radiazioni sarebbe causato dalla perdita di sostanze radioattive dalla camera a pressione del reattore.
Inoltre la città di Fukushima è in serio pericolo. Le radiazioni rilevate sono estremamente alte.
Secondo le ultime analisi, i livelli di radiazione superano di dieci volte il limite di sicurezza.
Tra le altre cose è stata rilevata la presenza di cobalto-60 (isotopo radioattivo sintetico del metallo cobalto). Questo isotopo, a contatto con un essere umano, verrebbe assorbito dal fegato, dai reni e dalle ossa causando alla lunga diversi tipi di cancro.
Infine, alla periferia di Tokyo, a pochi metri di distanza da un parco giochi per bambini, sono stati rilevati circa 6,46 microsieverts/ora. In questa area i bambini continuano a giocare indisturbati.
Oggi ci saranno grandi manifestazioni degli Indignati in tutto il mondo.
Non solo in Europa, dove il cuore delle manifestazioni sarà in Spagna seguita da Grecia, Italia, Francia, Germania, Inghilterra ed altri, ma anche in America Latina, Stati Uniti, Asia, Australia e Africa.
Per quale motivo si protesta? Si scende in piazza contro gli attuali sistemi politici, rinchiusi nel loro mondo ovattato, sempre più distanti dai cittadini.
La gente si sta svegliando, si è accorta che l’attuale sistema democratico, corrotto e corruttore, non è altro che l’ombra della bella politica fatta di trasparenza e partecipazione collettiva.
Una volta si lottava contro le dittature, invocando la democrazia. Ora si lotta contro questa finta democrazia, invocando la democrazia reale.
Il cesio radioattivo, proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima, è stato trovato in alcuni prodotti agricoli nel villaggio di Kiyokawa, a sud-ovest di Tokyo.
Susumu Yamaguchi, 58 anni, dirige una cooperativa agricola a Kiyokawa e fa sapere che nessuno ha mai pensato che l’incidente nucleare di Fukushima potesse interessare i loro prodotti.
La gente vuole sapere come ha fatto il cesio radioattivo ad arrivare fino a loro.
Tetsuo Iguchi, specialista di monitoraggio delle radiazioni alla Nogoya University, fa sapere che gli esperti non lo sanno.
Ottimo …
Inoltre, da fine aprile, data di apertura della caccia alle balene, sono state catturate 17 balenottere al largo della costa di Kushiro, Hokkaido, a circa 650 Km a nord-est dall’impianto di Fukushima.
Alcuni ricercatori hanno deciso di analizzarne sei.
Alla fine di questa ricerca, è risultato che due delle sei balenottere analizzate sono state contaminate da cesio radioattivo. I risultati dimostrano la presenza di 31 e 24,3 becquerel di cesio per chilogrammo di carne di balena.
Secondo alcuni, questo è da attribuire al recente disastro nucleare.
La contaminazione radioattiva, in seguito al disastro nucleare di Fukushima, continua a peggiorare. Gli operatori della TEPCO hanno rilevato la presenza di stronzio radioattivo, circa 240 volte il limite legale di concentrazione, in campioni di acqua di mare sotterranea, in prossimità dei reattori n°1 e 2 della centrale.
E’ la prima volta che questa sostanza viene trovata in acque sotterranee.
Ricordiamo inoltre che lo stronzio si accumula nelle ossa e si pensa sia la causa di cancri e leucemie.
Inoltre in Giappone e lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, alcune persone hanno avvertito e segnalato un sapore metallico in bocca. Secondo gli esperti questo è un segno rivelatore della presenza di radiazioni.
Come se tutto questo non bastasse, la situazione nel reattore n°1 continua a peggiorare. Sono stati rilevati oltre 260 Sievert all’ora.
La domanda che ci viene posta è " Vuoi tu abrogare la legge che permette l’impunità del tuo Presidente del Consiglio e ai ministri? "( Ovviamente di qualunque schieramento egli/essi siano). Abbiamo veramente bisogno di una risposta? Come se ciò non bastasse, la nostra Costituzione afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua e religione (art.3 della costituzione).
Questo referendum non fa altro che ricordare ai vari signori che l’articolo tre della costituzione italiana non si ferma alla sola distinzione di sesso, razza e religione, ma prosegue con opinioni politiche e soprattutto condizioni personali e sociali.
Ebbene si, senza distinzione di condizioni personali e sociali. A qualcuno poteva essere sfuggito …
Senza troppi giri di parole...
Essere presidente del consiglio o ministro non può e non deve rendere una persona, chiunque essa sia, differente davanti alla legge.
Non possiamo avere 2 pesi e 2 misure.
Se così fosse dovremmo prima gettare nel cesso la Nostra Costituzione.
I Padri Costituenti hanno fatto molto per trasformare i diritti civili da diritti alla dissociazione (che qualcuno sembrerebbe rimpiangere) in diritti alla partecipazione (come dovrebbe essere oggi).
Proprio per questo motivo occorre raggiungere il 50 % + 1 degli aventi diritti al voto per rendere valido questo referendum.
Il 12 e 13 giugno non facciamoci prendere per i fondelli. Non rinunciamo alla nostra dignità di cittadini.
Questo è un referendum abrogativo ed è per questo che per cancellare la proposta di legge bisogna barrare il Si.
Ora tocca a noi, creiamo insieme il nostro futuro e non facciamoci dire cosa dobbiamo fare,o consigliare, da chi pensa solo e unicamente ai fatti suoi.
Come sappiamo al referendum del 12 e 13 Giugno si voterà anche per il nucleare.
Ci è stato detto che le centrali nucleari rappresentano il futuro, sono pulite, non pericolose e soprattutto ci renderanno autonomi dal punto di vista energetico, ma andiamo per ordine.
l’Italia attualmente è costretta a comprare grandi quantità di energia da altri paesi, circa l’80% dell’importazione avviene dalla Svizzera e dalla Francia, a sua volta di questa percentuale, circa il 40% per quanto riguarda la Svizzera e l’87% per la Francia, viene prodotta con centrali nucleari.
La domanda è questa. Secondo voi realizzare centrali nucleari renderà finalmente l’Italia un paese autonomo dal punto di vista energetico?
Io penso che l’autosufficienza sia possibile solo in caso di una disponibilità reale di mezzi e materie prime. Il mezzo in questione sarebbe l’impianto nucleare, però la domanda sorge spontanea.
Come diavolo fanno a far funzionare il tutto? Logicamente con le materie prime. Ma in Italia abbiamo gli elementi necessari per mandare avanti una centrale nucleare?
Vi risulta che l’Italia ha giacimenti d’uranio? La risposta è si e no, poiché di uranio ne abbiamo, ma è talmente poco che il giacimento più grande, nei pressi di Novazza, già negli anni 60 non fu giudicato in grado di coprire il fabbisogno delle centrali nucleari esistenti, figuriamoci per quelle future.
Quindi, dal momento che non abbiamo le materie prime le cose sono due:
1) Dichiariamo guerra e conquistiamo un paese ricco di uranio.
2) Lo compriamo da altri paesi.
Fatta esclusione, per ovvi motivi, del punto uno, l’unica alternativa è quella di acquistarlo all’estero.
Allora di quale autonomia stiamo parlando se continueremo ad essere dipendenti da altri paesi?
Faccio un esempio giusto per rendere l’idea:
Ci troviamo in un piccolo paese di montagna. L’inverno è molto freddo e sfortunatamente la legna a disposizione non è molta.
Una sera un uomo basso entra nell’osteria e si siede ad un tavolo al fianco ad un uomo alto.
-Sai uomo alto, ho deciso di non usare più i termosifoni per scaldare casa-
-Ah, e come mai uomo basso?- Risponde l’altro.
-Beh, mi sono stufato di pagare il metano alla società interessata- Continua l’uomo basso.
-Ho deciso che da oggi, per quanto riguarda il riscaldamento, sarò autosufficiente-
-Semplice, ho fatto molti sacrifici e alla fine ho costruito un bel caminetto- Prosegue soddisfatto l’uomo basso.
-Interessante, molto interessante- Dice l’altro.
L’uomo basso sembrava molto soddisfatto.
Dopo qualche minuto di silenzio l’uomo alto domanda.
-La legna dove la prendi? Lo sai che se ne trova poca da queste parti e costa molto-
-La legna?- Rispose l’uomo basso sbalordito –Ah giusto la legna … non ci avevo pensato-
Così quell’inverno l’uomo basso morì di freddo.
Fine della storia.
Seconda cosa. E’ stato detto che il nucleare è il futuro. Potrei volgarmente dire, che bel futuro di merda, ma non lo dico.
Ma ci rendiamo conto dell’assurdità di questa affermazione?
Io quando penso al futuro mi immagino degli impianti in grado di essere facilmente smantellati, sicuri, puliti e trasparenti.
Il nucleare di oggi può garantire tutto questo? Io penso di no.
Questa non è la sicurezza che io voglio, si tratta di strutture spaventosamente pericolose rese solo più sicure, e dal momento che è un qualcosa creato dall’uomo, e quindi lontano dall’essere perfetto, rischi concreti ce ne saranno sempre.
Dopo Chernobyl ci hanno rincoglionito dicendo che mai più si sarebbe verificata una tragedia di quelle dimensioni. Infatti lo vediamo oggi, in seguito al disastro di Fukushima, dove alcuni ingegneri nucleari in queste ore hanno addirittura chiesto di alzare il livello massimo di crisi nucleare da 7 (Chernobyl) a 8 della scala INES.
Ma è successo per colpa dello tsunami. Possono rispondere alcuni.
Per lo tsunami si, ma hanno funzionato a dovere gli impianti di raffreddamento? Logicamente non era prevedibile una cosa di questo genere, ma veramente crediamo che gli incidenti avvengono solo per cause artificiali? Non abbiamo preso in considerazione dei possibili disastri naturali? Ogni giorno ci sono terremoti, frane, eruzioni e chi più ne ha più ne metta.
E’ successo tutto questo a causa dello tsunami non per colpa dell’uomo.
Esplosione alla centrale di Fukushima
A voi basta questa risposta? Visto che non è colpa di nessuno va tutto bene allora?
Chernobyl è una città morta e non sarà abitabile per migliaia di anni a causa dell’alta radioattività, lo stesso varrà per l’area di Fukushima.
Ma ci rendiamo conto di quello che è successo? Se andiamo avanti di questo passo tra mille anni, dubito fortemente che ancora ci sarà l’uomo, non ci sarà più un posto sulla terra non contaminato dalle radiazioni. L’unica fortuna è che il combustibile nucleare, almeno si spera, non durerà tanto a lungo. Eh si, perché tra le altre cose l’uranio in natura è pochissimo, secondo alcuni le riserve dureranno 50-100 anni per non contare il fatto che più una cosa si esaurisce più il prezzo sale.
Di quale futuro stiamo parlando?
Le cose peggiori si sentono dalla televisione.
Una persona si è azzardata a dire che Chernobyl può essere benissimo riabitata e che non è così pericolosa come si pensa. Ecco, io questa persona la prenderei per i capelli (se solo li avesse) e gli farei vivere il resto della vita in uno dei tanti palazzi disabitati della cittadina ucraina.
La città fantasma di Chernobyl
Un altro invece alludeva con presunzione al fatto che dei 4.000 bambini malati di cancro, a causa del disastro, solo 14 sono morti. E allora? Gli altri 3986 non hanno avuto un semplice raffreddore. Ma vi rendete conto cosa voglia dire fare la chemioterapia? E’ una cosa mostruosa per una persona adulta, figuriamoci per un bambino.
Questi idioti dicono che non bisogna buttarla sul sentimentalismo. Ma questa è la realtà.
Sarà che quando andavo alle elementari, tramite un progetto della scuola, vennero ospitati dalla Bielorussia circa 10-15 bambini nati con deformazioni del corpo a causa del disastro di Chernobyl.
Avrò avuto 10-11 anni e vedere quei bambini della mia stessa età senza un braccio, senza una mano e, nel migliore dei casi, con qualche dito deformato, mi ha veramente scosso.
Chissà cosa succederà a causa del disastro di Fukushima.
Ma andiamo avanti.
Il problema delle scorie nucleari. Paesi come gli Stati Uniti non sanno come fare, figuriamoci in Italia, dove non siamo neanche in grado di levare la mondezza da una città. Ma vi immaginate che razza di business è il nucleare? Con tutti i soldi che gireranno poi, la criminalità organizzata starà a guardare? In un paese come il nostro, credono veramente di riuscire a tenere alla larga la criminalità organizzata da questa miniera d’oro?
Per non parlare poi dei tempi di realizzazione e di guadagno.
In Italia ci vorranno, ad essere ottimisti, dieci anni per costruire un impianto nucleare, a questo va aggiunto il fatto che ci vorranno circa 40-50 anni prima che con il nucleare si inizi a guadagnare. Riallacciamoci al fatto che i giacimenti di uranio dureranno circa 50-100 anni e soprattutto il fatto che smantellare una centrale nucleare costa più della sua realizzazione.
Ma ancora ne vogliamo parlare?
Energie rinnovabili
Invece di spendere miliardi e miliardi di euro per un qualcosa di pericoloso che durerà poco, concentriamoci sulle energie rinnovabili.
Non permettono di produrre quanto il nucleare? Bene, allora investiamo seriamente in questi settori.
L’eolico, il geotermico, le biomasse, il fotovoltaico questo è il futuro. Si tratta di forme di energia pulita e rinnovabile. Ancora non possono competere con il nucleare dal punto di vista della produttività, ma sono settori che hanno fatto, stanno facendo e continueranno a fare passi da gigante.
(Questa settimana, io e altri due persone affronteremo, con un articolo a testa, itemi di questo referendum. Rispettivamente Christopher si occuperà dell’acqua [l’articolo sottostante], Igor del legittimo impedimento e io del nucleare).
Il 12 e 13 giugno 2011 i cittadini italiani saranno chiamati a votare su quattro referendum in materia di gestione dell'acqua, di riapertura di centrali nucleari e di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei Ministri a comparire in udienza penale.
I primi due quesiti referendari sono stati promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, al quale aderiscono oltre 80 reti nazionali e più di 1.000 realtà territoriali e centinaia di Enti Locali, con l'intento di fermare le privatizzazioni di un settore che molti ritengono debba essere gestito nell'interesse di tutti i cittadini ed evitare così possibili speculazioni finanziarie.
Ma guardiamo più in dettaglio i primi due quesiti:
La scheda rossa del primo quesito sull'acqua
Il primo referendum sull'acqua ha scheda rossa ed è intitolato "Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica" e chiede l’abrogazione (cioè la cancellazione) dell’articolo 23-bis della legge 133 del 2008 (e successive modificazioni, in particolare quelle introdotte con la legge 166/2009, conosciuta anche come “decreto Ronchi”): come possiamo notare, si parla di servizi pubblici locali in generale e non di sola acqua; in realtà, tutta la discussione si concentra sul servizio idrico (acquedotti, fogne, depuratori), poiché per altri servizi (come la distribuzione di energia o i trasporti ferroviari locali) prevalgono altre normative specifiche di settore. Precedentemente al decreto Ronchi era prevista la possibilità di scelta tra gestione pubblica o privata da parte degli enti locali quali regioni,province e comuni (legge 142 del 1990), che spesso propendevano per la gestione pubblica.
Il decreto Ronchi limita le possibilità di scelta tra gestione del servizio idrico a imprenditori e società privati, individuati mediante gara pubblica, oppure da società a capitale misto pubblico-privato nelle quali i privati detengano almeno il 40% delle quote. Solo in casi eccezionali in cui non si configura un mercato (per esempio per particolari caratteristiche economiche, sociali o ambientali del contesto territoriale), la gestione può essere affidata, mediante autorizzazione dell'Antitrust, alle cosiddette società in house, che sono società pubbliche costituite dagli stessi enti locali.
Se si desidera lasciare in vigore l’articolo 23-bis (legge 133/2008 e modifiche), promuovendo la privatizzazione dei servizi idrici, bisognerà votare NO. Se invece si desidera eliminarlo, bisognerà votare SÌ.
Scheda gialla secondo quesito sull'acqua
Il secondo referendum, con scheda di colore giallo, intitolato "Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito" chiede l'abrogazione parziale dell'art. 154, primo comma del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006laddove la determinazione delle tariffe è determinata anche in base all' "adeguatezza della remunerazione del capitale investito", che consente al gestore di ricavare parte dei propri profitti dalla bolletta dei cittadini.
Il problema nel settore dell'acqua, così come in altri importanti ambiti, è l’impossibilità di creare un mercato concorrenziale; la mancanza di una reale concorrenza porta al monopolio di singole imprese private che tendono a massimizzare i profitti a discapito della qualità del servizio: secondo Stefano Leoni, presidente del WWF, «laddove si è avuta una gestione privatistica dell’acqua, le tariffe sono aumentate del 60% e gli investimenti sono diminuiti del 66%. Di pari passo, sono diminuiti i controlli e la manutenzione con una inevitabile compromissione della quantità e della qualità dell’acqua sia come risorsa naturale che idropotabile».
Votando SÌ, verrà abrogato parzialmente l’articolo 154 in riferimento all’adeguata remunerazione, per fare in modo che le logiche del profitto escano dalle tariffe di un bene essenziale come l’acqua.
Chi invece valuta positivamente la privatizzazione del servizio (e la sua adesione a logiche di mercato), dovrà votare NO, per mantenere in vigore l’articolo.
Va detto però che, in caso di raggiungimento del quorum e di vittoria del sì, l’effetto di questo secondo quesito referendario non sarà rivoluzionario: l’abrogazione non impedirebbe in modo automatico l’ingresso dei privati nel servizio idrico, anche se di certo lo renderebbe più difficoltoso, costringendo a cercare altre forme di profitto del gestore.
Ci lamentiamo che in questo paese le decisioni vengono prese da una ristretta cerchia di privilegiati. La cosa è assolutamente vera, ma di tanto in tanto, noi semplici cittadini, abbiamo la possibilità di dire la nostra su determinati argomenti. Quello che abbiamo oggi è un privilegio raro di questi tempi e come tale non deve essere sprecato.
Sto parlando di uno dei più antichi e straordinari strumenti messi a disposizione dalla democrazia, vale a dire il Referendum.
Logicamente, in una democrazia rappresentativa come la nostra, i punti di forza di questo strumento sono enormemente ridotti, ma non voglio tornare a parlare della democrazia diretta, tra le altre cose argomento già affrontato in un altro articolo di questo blog.
Quello che voglio dire è che per una volta possiamo essere noi gli unici rappresentanti di noi stessi.
Il referendum, sempre che gli sia data la giusta importanza, ha un potere fantastico; far avverare il volere popolare.
Ma vi rendete conto di quanto possa essere importante? Siamo chiamati a prendere decisioni che influenzeranno direttamente o indirettamente la nostra vita.
Gramsci aveva perfettamente ragione quando scriveva dell’odio nei confronti degli indifferenti.
“L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita”.
Per una volta che siamo chiamati a dire la nostra, perché rifiutare un tale privilegio?
In quanto cittadini è moralmente inaccettabile una cosa del genere.
Il 12 e 13 Giugno saremo chiamati a votare su tre temi fondamentali.
1) Nucleare.
2) Acqua.
3) Legittimo impedimento.
Bisogna andare assolutamente a votare, non è importate il “si” o il “no”, o meglio è importante ma lo scopo di questo articolo è tutt’altro, basta partecipare al referendum del 12 e 13 Giugno.
Ieri alcuni ingegneri nucleari hanno sollecitato la “IAEA” a creare un apposito livello 8 della scala INES per Fukushima. Ricordiamo che la scala INES è la scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici. Esistono attualmente sette livelli che vanno dal meno grave, vale a dire lo 0, all’incidente catastrofico, ovvero il 7, in cui rientra sia Chernobyl che Fukushima.
Sempre nella giornata di ieri, il reattore n°4 è stato scosso da uno scoppio di grandi dimensioni che ha causato la fuoriuscita di vapore e fumo.
Questa mattina invece un terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter è stato rilevato a largo della costa orientale di Honshu, alla stessa latitudine di Fukushima.
Nella giornata di ieri, in prossimità dei reattori n°5 e 6 della centrale di Fukushima, è stata scoperta la presenza di olio in mare. Secondo la TEPCO, con molta probabilità, l’olio è fuoriuscito a causa del danneggiamento delle tubature delle due cisterne per l’olio pesante, in seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 Marzo.
Inoltre ieri una forte esplosione è stata rilevata vicino al reattore n°4. Fortunatamente il livello delle radiazioni non è aumentato e soprattutto non ci sono stati feriti. La TEPCO fa sapere che era prevedibile una possibile esplosione a causa della rottura di un serbatoio di gas interrato.
Come se tutto questo non bastasse, lo studio effettuato da Kawata ha mostrato la presenza, in un sito a circa 25 Km a nord-ovest di Fukushima, di Cesio -137 ( un isotopo radioattivo che si forma principalmente come sottoprodotto della fissione nucleare dell’Uranio) superiore a 5 milioni di Becquerel per metro quadro. Valori che hanno raggiunto il livello di alcune “zone morte” di Chernobyl. Dalle stesse analisi risulta che in un sito a 30 Km dalla centrale, la presenza di radiazioni è superiore a 1,48 milioni di Becquerel per metro quadro.
Per quanto riguarda la situazione del reattore n°1 dopo la fusione del nocciolo, le cose sembrano andare di male in peggio. Il livello delle radiazioni continua a salire. Siamo passati da circa 200 Sievert all’ora a 225 (è sempre bene ricordare che 4 Sievert assorbiti in una settimana da una persona causano la morte nel 50% dei casi, mentre 6 Sievert la sopravvivenza è improbabile).