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domenica 24 aprile 2011

Orwell e le similitudini

Georg Orwell nel romanzo 1984 rappresenta un modello estremo di un immaginario governo dittatoriale, in cui viene messa in evidenza una società malata e compromessa, basata su un unico ed essenziale elemento, la menzogna.
Tratti simili li ritroviamo anche all’interno dell’altro romanzo dello scrittore, La fattoria degli animali.
In entrambi i romanzi viene creato un capro espiatorio a cui attribuire tutte le paure ed ingiustizie e sul quale scaricare l’odio dei cittadini. Vi ricordate le figure di Goldstein in 1984 e quella di Palla di Neve in La fattoria degli animali? Bene, adesso proviamo a fare un gioco.
Pensiamo all’Italia.
Riuscite a trovare qualche similitudine con l’attuale sistema politico?

No?
Bene, allora riflettiamo un altro po’.
Forse ha a che fare con il colore rosso per caso? Se state pensando a questo allora siete sulla buona strada.
Come per i due romanzi di Orwell, anche nella realtà i governi più deboli hanno bisogno di capri espiatori da attaccare, in momenti di difficoltà e non, e da cui difendersi, ponendosi come protettori e portatori di pace e amore nei confronti della popolazione; esattamente nella stessa maniera del Grande Fratello (1984) e del Capo Napoleon (La fattoria degli animali).
In Italia sta succedendo la stessa identica cosa, ma andiamo avanti.
                                                     In 1984 ogni cittadino, fin da piccolo, viene educato secondo i principi malati della società in cui vive e questo avviene attraverso un’informazione, neanche a dirlo, completamente manipolata ed alterata.

Come ho detto all’inizio, quella di Orwell è una dittatura estremizzata al massimo, ma le analogie con l’attuale sistema italiano son a dir poco raccapriccianti.
Basti pensare al ruolo che, da circa una ventina di anni a questa parte, ricopre il principale mezzo di informazione del paese, vale a dire la televisione.
Migliaia di persone (per non dire milioni) crescono seguendo programmi televisivi demenziali o di cattiva informazione, come ad esempio i telegiornali politicizzati o i reality, il cui unico scopo è quello di rincoglionire la gente e distoglierne l’attenzione dai problemi reali del paese.
Assistiamo, ad esempio, a scene penose di dibattiti e litigi sull’eliminazione di Tizio dalla casa del Grande Fratello o di Caio dall’Isola dei Famosi.
Ma ci rendiamo conto della situazione? Ragazzi e adulti che discutono e si incazzano per questi motivi, mentre nel resto del paese, nella vita reale, le cose vanno a rotoli. Magari le stesse persone che non sanno nemmeno chi sia il Presidente della Repubblica, il  governo e l’opposizione o cosa succede nel paese. Insomma, tornando ai due romanzi di Orwell, ci troviamo di fronte al classico cittadino ideale; non sa, non domanda e non si indigna, o quanto meno si incazza per motivi futili, inerenti alle idiozie proposte dalla televisione.
Ricordate il finale di 1984? Ecco, in parole povere è successa la stessa cosa. Infatti in questi venti anni di lavaggio del cervello, si è lavorato per incidere e modellare la cosa più importante per le dittature, vale a dire il pensiero.
Purtroppo il soggetto dei due capolavori di Georg Orwell non passerà mai di moda.
Nonostante tutto mi rifiuto di credere che due più due fa cinque.


Libri consigliati: 1) 1984 (G. Orwell)
2) La fattoria degli animali (G. Orwell)

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