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lunedì 25 aprile 2011

25 Aprile

Il 25 Aprile rappresenta la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.
Migliaia di giovani e adulti hanno deciso di combattere e morire nella speranza di avere un futuro migliore, in cui le scelte sarebbero state prese senza timore di ripercussioni o censure di alcun tipo.
Sempre più spesso però, alla vigilia del 25 Aprile, vengono esposti centinaia di manifesti in tutta Italia con l’unico scopo di boicottare la ricorrenza della Liberazione.
La figura del partigiano è diventata sinonimo di comunismo. Una persona non poteva ribellarsi al sistema malato dell’epoca senza essere etichettata come comunista? Veramente crediamo che l’atto di rivolta abbia uno specifico colore politico?


Basterebbe leggere alcuni libri di Beppe Fenoglio, come ad esempio I ventitré giorni della città di Alba o Il partigiano Johnny, per rendersi realmente conto della vastità del movimento. Vi dicono qualcosa i partigiani con il fazzoletto rosso, i garibaldini (di cui non facevano parte solo i comunisti, ma anche i socialisti), e quelli con il fazzoletto blu, i badogliani? Questi sono solamente due esempi, ma se vogliamo possiamo anche menzionare altre formazioni partigiane come quella dei cattolici, anarchici, democratici, liberali, moltissima gente non schierata politicamente, eccetera.
Purtroppo, nel corso degli anni, si è cercato in ogni modo di screditare il ruolo avuto dalla Resistenza partigiana durante la liberazione del paese. Tutti riconoscono il ruolo fondamentale avuto dagli Alleati e forse  le cose sarebbero andate anche diversamente senza l’intervento di quest’ultimi.
La verità è una sola, i partigiani hanno partecipato attivamente alla cacciata del nemico dal nostro paese.
Se poi sono riusciti a riconquistare tutta l’Italia o solo una città poco importa. In entrambi i casi meritano rispetto e riconoscimento da parte di tutti noi.

Libri consigliati: 1) I ventitré giorni della città di Alba 
2)  Il partigiano Johnny
3) L'Agnese va a morire





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