Ci lamentiamo che in questo paese le decisioni vengono prese da una ristretta cerchia di privilegiati. La cosa è assolutamente vera, ma di tanto in tanto, noi semplici cittadini, abbiamo la possibilità di dire la nostra su determinati argomenti. Quello che abbiamo oggi è un privilegio raro di questi tempi e come tale non deve essere sprecato.
Sto parlando di uno dei più antichi e straordinari strumenti messi a disposizione dalla democrazia, vale a dire il Referendum.
Logicamente, in una democrazia rappresentativa come la nostra, i punti di forza di questo strumento sono enormemente ridotti, ma non voglio tornare a parlare della democrazia diretta, tra le altre cose argomento già affrontato in un altro articolo di questo blog.
Quello che voglio dire è che per una volta possiamo essere noi gli unici rappresentanti di noi stessi.
Il referendum, sempre che gli sia data la giusta importanza, ha un potere fantastico; far avverare il volere popolare.
Ma vi rendete conto di quanto possa essere importante? Siamo chiamati a prendere decisioni che influenzeranno direttamente o indirettamente la nostra vita.
Gramsci aveva perfettamente ragione quando scriveva dell’odio nei confronti degli indifferenti.
“L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita”.
Per una volta che siamo chiamati a dire la nostra, perché rifiutare un tale privilegio?
In quanto cittadini è moralmente inaccettabile una cosa del genere.
Il 12 e 13 Giugno saremo chiamati a votare su tre temi fondamentali.
1) Nucleare.
2) Acqua.
3) Legittimo impedimento.
Bisogna andare assolutamente a votare, non è importate il “si” o il “no”, o meglio è importante ma lo scopo di questo articolo è tutt’altro, basta partecipare al referendum del 12 e 13 Giugno.
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