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sabato 14 maggio 2011

Non è un paese per democratici...


L’Italia non è un paese per democratici … e per democratici non intendo i membri del partito del centro sinistra, ma tutti coloro che credono in una serie di principi come ad esempio la libertà di pensiero e di parola.
Ogni cittadino ha il diritto di esprimere la propria opinione e manifestare il proprio dissenso su un determinato argomento. Queste sono le basi di ogni democrazia, in caso contrario dovremmo invece parlare di regime.
Perché dico che l’Italia non è un paese democratico? In altro post ho già affrontato il tema dell’informazione malata, tipica dei regimi, che sta caratterizzando sempre più il nostro paese, inoltre, ultimamente, stiamo assistendo ad una serie crescente di fatti a dir poco allarmanti.
A cosa mi riferisco? Logicamente a tutte quelle persone picchiate e portate via per il semplice fatto di aver espresso il proprio disappunto di fronte ai “potenti”, ovvero ai membri più rappresentativi dell’attuale casta politica.  
Negli ultimi cinque giorni abbiamo assistito a ben due scene di questo tipo.
Il 7 Maggio, un settantenne interrompeva il discorso di B. urlando “Cosa avete fatto per le pensioni?”. Allora, su suo ordine, l’anziano veniva portato via, strattonato, fatto cadere e trascinato violentemente, beccandosi tra le altre cose anche diversi calci.
Due giorni dopo, esattamente il 9 Maggio, giorno dell’udienza per il “processo Mills”, Pietro Palau Giovannetti, presidente di “Avvocati senza frontiere” (organizzazione indipendente da governi e partiti politici, nata con lo scopo di far crescere la legalità e tutelare, in ogni sede giurisdizionale, i diritti delle persone più deboli) dopo aver urlato “Fatti processare”, tra parentesi parole dette qualche minuto dopo il passaggio di B., verrà preso dagli uomini della Digos e portato via a forza, tra lo stupore di tutti i presenti.
La situazione è assolutamente allarmante, soprattutto per la frequenza di questi avvenimenti.
Si sta cercando di instaurare un clima di terrore. Il messaggio è chiaro, “state zitti o sono cazzi vostri”.
 Per non parlare poi di tutte quelle persone a cui è stato proibito di assistere ai discorsi pubblici di determinati esponenti politici, per il semplice fatto di non essere considerati dei sostenitori di queste persone. Quindi in Italia, se una persona di sinistra vuole ascoltare un dibattito di politici di destra, e viceversa, non può assolutamente farlo. O sei a favore o ti vai a fare una passeggiata. Siamo arrivati, o meglio tornati (dipende dai punti di vista), a questo punto.
Scene di questo tipo si vedevano durante il Ventennio Fascista.



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